martedì 29 marzo 2016

La storia infinita e la crisi dell'Occidente

Qualche sera ho rivisto La storia infinita dopo un bel po' di anni. Interessante la frase del lupo che faceva più o meno così: "E' più facile dominare chi non crede in niente". Quale migliore descrizione dell'attuale situazione dell'Occidente?

domenica 27 marzo 2016

I cultural-chic e Donald Trump



Non nascondo di avere un’atavica antipatia per laureati e intellettuali che risale al periodo universitario in cui mi capitava di sentire studenti che nella loro vita non avevano mai letto, neanche per sbaglio, la pagina di un quotidiano o un capitolo di un libro qualsiasi che non fosse strettamente necessario per il superamento degli esami, che gonfiavano la loro presunzione con il futuro titolo di dottore. Analfabeti con la laurea, che non a caso, sono felici sostenitori delle assurdità di Grillo e Casaleggio. Indubbiamente scuole e università statali sono templi del conformismo e del pensiero unico in cui è veramente difficile sviluppare un pensiero critico. Le eccezioni esistono, ma sono appunto eccezioni.
Non a caso grandi geni e imprenditori del nostro tempo come Bill Gates, Mark Zuckenberg, Steve Jobs, e tanti altri non hanno finito l’università.
Naturalmente laureati e intellettuali si sentono tutti appartenere ad una classe superiore.
Poi cosa succede nel 2016? Che un certo Donald Trump, riccone americano senza tanti peli sulla lingua e un po’ rozzo si avvia a vincere le primarie del GOP. Apriti cielo. Tutti gli intellettuali, compresi quelli che politicamente simpatizzano per i repubblicani si scatenano contro il bifolco. In questa caso la risposta è quasi spontanea? Vi piacciono tanto i professori, le persone dal linguaggio forbito e di cultura? Tenetevi i vostri Monti, i vostri Obama, le vostre Fornero, i vostri Prodi, le vostre Hillary Clinton, le vostre Rosy Bindi. I risultati sono evidenti.
Il problema che a molti sfugge è che esiste una certa differenza fra un’aula accademica e un’azienda, specialmente oggi e in particolare per l’Italia, dove l’insegnamento universitario è ben misera cosa. Ma non solo. Alcune cose si possono imparare solo sul campo. Nella realtà esistono migliaia di dirigenti d’azienda e ricchissimi imprenditori con appena il diploma e a volte solo la terza media. Non sempre un linguaggio forbito è sinonimo di conoscenza, tanto meno in epoca di politicamente corretto, dove regna l’ipocrisia e il pensiero unico. Un certo Falegname della Palestina parlava di sepolcri imbiancati.
Negli Stati Uniti hanno votato una persona tanto per bene, a cui hanno dato un premio Nobel sulla fiducia ed hanno ottenuto disoccupazione, terrorismo e caos internazionale. Uno dei peggiori presidenti degli Stati Uniti, sostanzialmente un socialista in stile europeo.
A molti liberali o presunti tali sfugge una particolare: il miglior governo è il governo che governa meno. In tal senso non deve importare se il governo sia più o meno efficiente, ma quanto le sue dimensioni. Banalmente un governo che tassasse al 10% e usasse quel denaro per pagare unicamenti i privilegi ai politici sarebbe comunque preferibile ad un governo efficiente che tassasse al 50%. È una questione di libertà. Nel primo caso ci sarebbe più libertà del secondo.
In breve, il rozzo e ignorante Trump cosa ha di meno rispetto agli altri candidati? Quello che dice sarà anche rozzo, ma quante verità riesce a dire? Una persona “incompetente” potrebbe avere più possibilità di scardinare i meccanismi statali e ridurre il perimetro dello stato più di una persona competente che per formazione e metodologia si farebbe intrappolare da regole e meccanismi burocratici non riuscendo a modificarli. Un’“ignorante” non seguendo le regole potrebbe rompere quelle esistenti e scardinare un sistema più del professorino con le sue matite rosse e blu.
Infine Trump ha ricevuto l’endorsement di Clint Eastwood e di Rudolph Giuliani ed è un’ottima compagnia.

venerdì 25 marzo 2016

Protocolli medici e leggi per la tutela dei risparmiatori

In una puntata delle prime serie del Dott. House, il burbero protagonista fa un'affermazione interessante: "I protocolli medici servono a proteggere i medici, non i pazienti". La stessa cosa si può dire delle leggi in difesa dei risparmiatori, servono più a difendere gli intermediari finanziari che il risparmiatore. Chi ha mai letto le tonnellate di carta che si firmano in banca? O chi ci ha mai capito qualcosa? Alla fine si firma senza sapere cosa e non mi pare che l'incoscienza sia la migliore difesa del risparmiatore. E gli scandali finanziari più o meno recenti ne dimostrano l'assunto.

venerdì 11 marzo 2016

Edizione cartacea del "Piccolo Manuale della Libertà"


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