giovedì 30 agosto 2012

Un episodio poco noto delta Rivoluzione Francese, genocidio di una regione ricca e popolosa: la Vandea

pubblicato su Archeologia & Cultura n. 7 del 4 aprile 2010, inserto culturale del quotidiano La Voce di Cerveteri e ripubblicato sul sito Storia Libera

 
di Vito Foschi

La Vandea è un dipartimento della Francia che in passato risultava più esteso includendo parte dei dipartimenti vicini. Tale regione è nota perché teatro di un episodio importante, ma poco diffuso della rivoluzione francese. Normalmente la storia viene spiegata come un dipanarsi di una matassa da un inizio ad una fine in maniera progressiva senza deviazioni o salti all’indietro, eccetto forse per il Medioevo. Naturalmente le cose non stanno così e solo per esigenze di semplificazione scolastica viene raccontata in questo modo. Mediamente il racconto della Rivoluzione Francese vede la semplificazione di un popolo in rivolta contro un sovrano, ma le cose non sono proprio così a meno di dimenticare episodi piuttosto importanti. Il più rilevante di questi, quello che sinteticamente viene chiamato con il nome della regione da dove ha origine è la: Vandea. Questo articolo metterà in evidenza la genesi degli eventi e alcuni aspetti, evitando di annoiare il lettore con il racconto dell’interezza delle operazioni militari.

La Vandea era una regione ricca e popolosa prevalentemente agricola della Francia in cui il senso religioso era molto forte. La Repubblica Rivoluzionaria stretta da esigenze economiche e dominata da correnti anticlericali espropriò i beni ecclesiastici che costituivano non solo una ricchezza a disposizione del clero, ma anche dei cittadini e creò un clero di stato autonomo da Roma; altro provvedimento non gradito fu la leva obbligatoria, a cui tutti cercavano di sottrarsi. Tali leggi erano  osteggiate in particolare dalla popolazione della Vandea che vedeva secolari tradizioni infrante e violentato il suo senso religioso. Da qui nacque una serie di guerre fra la popolazione vandeana e la Repubblica Francese.

Per attenersi al racconto lineare della storia, le guerre vandeane sono state spesso denominate “controrivoluzione” visto che si opponevano alla rivoluzione, mentre altri storici volendo mettere in evidenza la spontaneità del fenomeno hanno coniato un nuovo termine, insorgenza, in contrasto con i termini rivolta o rivoluzione che implicano comunque un che di guidato o di organizzato.

In Vandea l’opposizione alla Rivoluzione non nasce per motivi politici, ma spontaneamente nel cuore delle persone per semplice reazione a quelli che considerava veri e propri soprusi come la leva obbligatoria e la proibizione dei riti religiosi. Come se da un giorno all'altro ci proibissero di fare quello che abbiamo sempre fatto. Chiaramente accettare che la guerra della Vandea sia stata una insorgenza, significa smontare l’assunto che la Rivoluzione sia stato un moto di popolo contro il sovrano.

A parte l'interesse per un fatto misconosciuto della Rivoluzione Francese, è interessante che questo conflitto è sfociato in un vero e proprio massacro della popolazione civile compresi donne e bambini. La Repubblica Francese, dopo una fase indicata come prima guerra di Vandea, dette l’incarico a Jean Baptiste Carrier di istituire un tribunale rivoluzionario che per eseguire le migliaia di condanne a morte dei vandeani inventò le Noyades ovvero annegamenti. I condannati, uomini, donne, bambini venivano legati e messi su barche che venivano fatte affondare. Ad un certo punto si decise di affogarli anche nudi per recuperare i vestiti. Oltre alla brutalità, si raggiunse il più totale disprezzo della vita umana quando vennero legati i bambini alle madri e fatti affogare insieme. Per accelerare le esecuzioni si provò prima con il veleno e poi con le fumigazioni, una sorta di camere a gas. Da ricordare che la violenza rivoluzionaria era rivolta verso la propria stessa popolazione e non verso un nemico esterno.

Accanto al tribunale rivoluzionario la giovane repubblica francese approvò l’idea del generale Louis Marie Turreau di istituire le cosiddette "Colonne infernali", dividendo l'esercito rivoluzionario mandato a domare la rivolta in colonne, per battere la Vandea in lungo e in largo con il compito di distruggere tutto e uccidere tutti senza distinzione di età o di sesso. Gli episodi raccapriccianti furono molteplici. I militari si diedero allo stupro e al saccheggio, mutilando le persone prima di ucciderle e per fare prima furono bruciati interi edifici per sterminare le persone all'interno, compresi ospedali per far fuori anche gli ammalati fino ad arrivare al caso più raccapricciante di militari rivoluzionari che conciarono pelle umana.

Alcuni storici hanno proposto di definire questo episodio con il termine genocidio e di considerarlo il primo della storia moderna.  Qui si sono accese le polveri delle polemiche perché chiaramente per la Francia la Rivoluzione è episodio fondante. Tra l'altro nella Rivoluzione Francese nasce la modernità e i prodromi delle moderne ideologie e accettare che il primo genocidio sia stato quello della Vandea, significherebbe ammettere che le ideologie del '900 che hanno creato tanto tragedie sono figlie della rivoluzione francese. Prospettiva agghiacciante per i nostri cugini francesi.