domenica 26 ottobre 2014
Stato e violenza
Quando si ragiona di politica, per quanto retorica si possa fare, si ragiona di come organizzare la violenza. La ricetta statalista prevede la concentrazione dell'uso della violenza in un unico soggetto monopolista entro un ben preciso territorio. Per quanto ci si possa sforzare per inventare e realizzare meccanismi di controllo di tale soggetto monopolista basati o meno sul consenso, rimane una sproporzione, un abisso incolmabile tra cittadino e stato: da una parte l'individuo indifeso dall'altra parte un potere senza limite e irrefrenabile.
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