venerdì 29 novembre 2024
sabato 16 novembre 2024
domenica 10 novembre 2024
Climatologia e CO2
Una climatologa nella sua eccitazione apocalittica dichiara che bisogna eliminare la CO2 dall'atmosfera... così sterminiamo la vita sul pianeta! Sarà stata un lapsus nel delirio apocalittico, ma denota una certa superficialità. Per esempio nessuno dice che l'aumento della CO2 favorisce una crescita vegetale o che il presunto aumento della temperatura renderebbe coltivabile terreni ora non coltivabili o che lo scioglimento dei ghiacci renderebbe più facile l'estrazione di idrocarburi e così via. Non dimentichiamo che nell'alto medioevo in Inghilterra si coltivava la vite. Poi l'aumento dei disastri è più dovuta ad una errata gestione del territorio e dell'urbanizzazione.
Millenarismo e climatismo
Nella storia occidentale ciclicamente riemerge il millenarismo o chiliasmo sotto varie forme. In secoli più religiosi prendeva forma di movimenti ereticali e sette, mentre con la modernità e con l'apparente eclissarsi della religiosità ha preso forma di movimenti politici o di opinione spesso rivestiti di teorie più o meno scientifiche. Lo è stato il comunismo, mentre ora si è rivestito di scienza per dare vita all'ideologia del climatismo, ma è pur sempre un movimento che si basa su sentimenti e vaghe idee religiose di un perduto paradiso terrestre o età dell'oro.
sabato 9 novembre 2024
Trump e l'Ucraina
Molti "commentatori" danno per scontato che Trump abbandonerà l'Ucraina, ma non considerano due fattori, l'imprevedibilità e il realismo Trump. Finora né l'Europa né gli Usa hanno voluto vincere in Europa. Non è detto che Trump decida di vincere. Rimane il fatto che la guerra in Ucraina è prima di tutto un problema europeo causato anche dalle politiche europee e in particolare tedesche che per anni hanno foraggiato il criminale del Cremlino in uno spasmodico tentativo di conquistare un'egemonia continentale.
domenica 29 settembre 2024
I tedeschi sempre più ridicoli... e come sempre il problema dell'Europa
I tedeschi si comportano in maniera ridicola. Prima vendono una quota di Commerzbank ad Unicredit e adesso si stracciano le vesti perché non vogliono che sia scalata dagli italiani. Scusate, ma cosa pensavate che se ne facesse Unicredit del 5% se non prepararsi all'acquisizione? Oltretutto è piuttosto noto che Unicredit ha in pancia 10 miliardi di liquidità. Poi tirano fuori Deutsche Bank come difensore della teutonicità che senza i soldi dello stato avrebbe fatto un botto come Lehman e giustamente se ne è tirata subito fuori. Se la Bce autorizza Unicredit a salire al 30% sarà una bella gatta da pelare per Scholz. Sarebbe ora che smettessero di sognare l'impero con i loro compari francesi.
martedì 24 settembre 2024
Israele ed Hezbollah
Come detto da alcuni analisti, molti non lo ammetterranno mai apertamente, ma sono ben contenti che il lavoro sporco venga fatto da Israele eliminando Hamas e Hezbollah compresi molti paesi arabi. Dopotutto se l'Egitto ha alzato un muro per evitare l'arrivo dei palestinesi è più che sufficiente per capire cosa pensano gli arabi dei palestinesi.
I tedeschi al solito fanno i capricci.
I tedeschi al solito fanno i capricci. Adesso vorrebbero fermare Unicredit, ma il loro sistema bancario era ed è più inguaiato di quello italiano. La Germania rimane sempre il grande problema europeo. In ogni caso, torno a ripetere, la guerra russa-ucraina ha aperto delle finestre di opportunità per l'Italia e l'operazione Unicredit è una di quelle. La Germania è il primo cliente per l'Italia, ma non deve diventare troppo forte per non creare instabilità in Europa. Le ambizioni egemoniche tedesche sono sempre fonte di problemi.
mercoledì 18 settembre 2024
Gli extraprofitti e le scalate bancarie
Unicredit tenta di comprare Commerzbank. C'è gente che parla ancora di tassare gli extraprofitti delle banche. Al di là del fatto che gli extraprofitti non esistono, ma se si tassassero di più le banche italiane, un'operazione come quella di Unicredit sarebbe stata possibile? Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Il sogno degli imbecilli: la potenza senza impegno
di Vito Foschi
Ogni tanto mi piace leggere i commenti agli articoli dei giornali. Da questi si possono individuare un gruppo che pretenderebbe che l'Italia avesse una politica totalmente indipendente dalle relazioni internazionali del tipo mandare a quel paese americani ed europei. Chissà poi perché solo americani ed europei e mai russi o cinesi, ma tralasciamo. Ovviamente è un conto chiedere una maggiore dialettica con gli alleati, che rimangono sempre alleati, un altro conto mandare tutti a quel paese, cosa che non fanno neanche le grandi potenze come Usa e Cina. Vi immaginate l'Italia che instaura una crisi diplomatica con la Cina o con le più modeste Francia e Germania che sono i nostri migliori clienti? Ma a parte questi sogni, a questi signori se gli proponi l'aumento delle spese militari si stracciano le vesti come se una politica più assertiva possa prescindere da un'adeguata potenza militare. Volete una politica di potenza? Ebbene dovete tirare fuori i soldi per l'esercito, altrimenti accontentavi di fare i gregari.
sabato 22 giugno 2024
La libertà secondo René Guénon
René Guénon è uno studioso di metafisica o in termini più prosaici, di esoterismo e potrebbe sembrare lontano dal tema della liberà. In un suo libro, "Gli stati molteplici dell'esserenull" si occupa di libertà in termini metafisici, ma di cui possiamo estrarre un paio di stralci che potrebbero tranquillamente stare in un testo di un liberale:
"A tal fine, possiamo intanto definire la libertà come assenza di costrizione: definizione negativa nella forma, ma che, ancora una volta, è positiva nella sostanza, poiché la costrizione è una limitazione, ossia in realtà una negazione"
Più avanti:
"ma dire che un qualunque essere non è in alcun grado libero equivarrebbe ad affermare che non è se stesso, che esso è 'gli altri', o non possiede in sé la propria ragion d'essere, nemmeno immediata, il che in fondo significherebbe che non è in alcun modo un essere vero e proprio".
martedì 16 aprile 2024
Attacco iraniano ad Israele
Di Vito Foschi
L'attacco iraniano è sembrato più una necessità per l'opinione pubblica interna e sciita in generale che non una vera e propria rappresaglia. Dopo un apio di giorni si scopre che parte dei missili lanciati è miseramente precipitata al suolo per problemi vari senza che raggiungessero il suolo israeliano. La domanda da porsi se era solo ferraglia lanciata per distrarre i sistemi difensivi israeliani o è quello il reale potenziale missilistico iraniano. Il lancio un missile richiede una tecnologia avanzata per quanto riguarda i sistemi di navigazione, non si tratta di lanciare un razzo a poche decine di metri. Tra l'altro i missili a propellente liquido hanno problemi proprio con il propellente nell'immagazzinamento e pertanto devono essere preparati una volta tirati dai depositi prima di essere lanciati.
La notizia più importante è l'aiuto fornito ad Israele da Arabia Saudita, Giordania e pare anche Emirati Arabi. Un sorta di coalizione sunnita andata in soccorso ad Israele contro un nemico comune. L'attacco iraniano oltre ad essere stato un fallimento dal punto di vista militare, ha rappresentato l'uscita dall'isolamento di Israele in cui era caduta per la faccenda di Gaza. E' evidente che gli accordi di Abramo non sono stati accantonati e che paesi come Arabia Saudita hanno interesse ad una collaborazione con Israele.
D'altro canto non bisogna dimenticare un fattore importante: l'Iran ha chiesto l'utilizzo dello spazio aereo altrui? Evidentemente no ed era naturale che Giordania e Arabia Saudita dovessero reagire.
Ci sarà una reazione israeliana? Sicuramente, ma per il momento non è dato sapere. Potrebbe anche essere un'operazione di intelligence fra qualche mese nel cuore di Teheran, per esempio, per sabotare il piano di armamento nucleare iraniano. In ogni caso è da anni che l'aviazione israeliana si addestra per colpire l'Iran con piani che si aggiornano man mano che si acquisiscono nuove informazioni sulle forze iraniane.
Il dato importante è che Israele non è isolata e che una sorta di coalizione "fantasma" antiraniana esiste e per quanto l'Iran abbia sviluppato la sua rete di proxy, come si usa dire oggi, non sembra avere l'appoggio di realtà statuali dotati di eserciti regolari.
Per quanto riguarda i rischi di una terza guerra mondiale, non dimentichiamoci che durante la guerra fredda ci sono stati conflitti importanti come Korea e Vietnam e altri più periferici rispetto all'Occidente e la crisi dei missili a Cuba. In Europa ci siamo illusi che la guerra sia un fatto lontano, ma purtroppo finora è stata una costante nella storia umana e per quanto ci è dato sapere in questo momento lo sarà anche in futuro. Fintanto che non sarà toccata Taiwan non ci sarà una terza guerra mondiale, ma solo conflitti regionali.
mercoledì 3 aprile 2024
Aforisma soldi
I soldi non sono importanti quando ne hai molti, sono importanti quando ne hai pochi, sono tutto quando non ne hai.
Non so se lo ha detto qualcuno prima di me, ma è così.
domenica 31 marzo 2024
Una sorpresa nella buca della lettera! Un missiva di Massimo Centini
Ogni tanto qualcosa di positivo dalla buca delle lettere: un saluto di Massimo Centini. Ultimamente solo raccomandate...
lunedì 12 febbraio 2024
Riflessione sui cosiddetti studi STEM
Ultimamente pare che stiano spingendo per gli studi Stem, ovvero tecnico scientifico perché mancherebbero queste figure in ambito aziendale. Benissimo, ma gli stipendi? Fintanto ci si ferma al diploma bene o male ci si può accontentare di uno stipendiuccio, ma se si ha la sventura di laurearsi per prendere uno stipendiuccio non è che valga la pena. Poi la formazione scolastica non riesce ad avvicinarsi al mondo del lavoro e dovrebbero essere le aziende a formare, ma essendo il tessuto industriale italiano fatto di piccole imprese non sono in grado di fare formazione. In una statistica trovata su Internet affermava che gli stipendi medi degli informatici sono più bassi di 100€ rispetto alla media generale. E per esperienza personale li vedo in diminuzione e l'informatica sarebbe un settore in cui puntare. Nessuno dice che l'informatica funziona come l'edilizia con appalti e subappalti e quindi se ti trovi nella società primaria bene o male te la cavi, ma se ti trovi in una società subappaltatrice deve tirare la cinghia. Alla fine uno dovrebbe fare un lavoro, non dico che piaccia, ma almeno che gli dia meno disagio possibile. Il problema è che la scuola da questo punto di vista è una cattiva maestra e spesso è difficile capire cosa è più sopportabile come lavoro.